Questa guida presenta i risultati del progetto AIRUSE LIFE (LIFE11 ENV / ES / 584) che offre una raccolta dello stato dell’arte delle misure per migliorare la qualità dell’aria nelle città. L’obiettivo primario è valutare gli ambienti dell’Europa meridionale, anche se molte delle misure suggerite possono essere applicate ad altre regioni.

Il progetto AIRUSE ha prodotto il primo dataset armonizzato di concentrazioni e composizione di PM10 e PM2.5 per 5 città dell’Europa meridionale, nel 2013: Barcellona (Spagna), Porto (Portogallo), Firenze e Milano (Italia) e Atene (Grecia). Particolare attenzione è stata dedicata all’armonizzazione dei protocolli di campionamento e analisi. 1047 campioni di filtri PM10 e 1116 di PM2,5 sono stati raccolti contemporaneamente nelle 5 città e analizzati chimicamente. Viene inoltre presentata un’analisi dettagliata delle tendenze relative agli inquinanti di qualità dell’aria e ai dati sulle emissioni per la Spagna al fine di valutare l’efficacia delle misure esistenti a livello UE, nazionale e locale. Scarica

I lavori di costruzione e demolizione sono un’importante fonte di inquinamento atmosferico nelle aree urbane. Pertanto, molti paesi hanno stabilito norme più o meno rigide sulla manipolazione e il trasporto di materiali da costruzione, nonché norme sui processi di costruzione e demolizione. Paesi come Olanda danno molta importanza all’impatto sull’atmosfera delle emissioni dei lavori pubblici di costruzione prima di concedere l’autorizzazione ambientale a progetti specifici (questo ha comportato il blocco di alcuni progetti infrastrutturali). I paesi dell’Europa meridionale non hanno dato tanta importanza a tali emissioni. In alcuni casi, le emissioni dei lavori di costruzione possono rappresentare il più alto impatto ambientale del progetto. Sebbene queste emissioni siano temporanee, contribuiscono all’inventario locale delle emissioni. Il loro impatto può essere notevolmente ridotto attraverso una pianificazione dettagliata e buone pratiche di gestione. Scarica

Questo capitolo fornisce una valutazione qualitativa del grado di implementazione delle migliori tecniche disponibili (BAT) per quanto riguarda le emissioni di PM del settore industriale, concentrandosi sulle attività che potrebbero contribuire maggiormente ai livelli di PM primari e una quantificazione dai dati E-PRTR dei più rilevanti precursori di aerosol secondario e elementi traccianti per la maggior parte delle attuali emissioni industriali. Le strategie di mitigazione sono state riviste e proposte per le fonti di emissioni industriali rilevanti identificate nelle 5 città di AIRUSE. Inoltre, il contenuto di questa guida tecnica è stato esteso per tenere conto delle emissioni delle attività portuali (scarico di materiali sfusi e operazioni di carico, trasporto e stoccaggio). La presente guida non pretende di essere un elenco esaustivo delle misure di mitigazione per le emissioni provenienti da attività industriali e di altro tipo ma di fornire una panoramica utile e pratica delle misure e / o delle buone pratiche per ciascuna attività selezionata, al fine di ridurre l’impatto ambientale delle fonti. Scarica

A causa della differenza delle condizioni climatiche e del traffico, le misure adeguate per ridurre le emissioni di risollevamento delle polveri stradali possono differire da una regione all’altra. Le misure possono essere preventive o attenuanti. Le strategie preventive mirano ad evitare l’accumulo di particelle sulla superficie stradale in primo luogo, come ad esempio la pavimentazione dei lotti di terreno non pavimentato, copertura dei carichi dei camion o limitazioni del traffico stradale. Le misure di attenuazione tentano invece di impedire il risollevamento (ad esempio riducendo la velocità del veicolo), rimuovendo o legando le particelle già depositate. Questa guida fornisce informazioni su misure adeguate per mitigare le emissioni di polveri stradali nell’Europa meridionale, sulla base dell’esperienza acquisita dalla revisione della letteratura e dai test sul campo mirati del progetto AIRUSE LIFE+. Scarica

Durante l’inverno, alcune regioni dell’Europa meridionale hanno una qualità dell’aria inaccettabile a causa della combustione di legna per uso residenziale. In condizioni ideali di combustione di legna, si producono solo anidride carbonica, ceneri e acqua. Tuttavia, una combustione inefficiente genera elevate emissioni di fumo che contengono sostanze inquinanti, come monossido di carbonio, ossidi di azoto, composti organici volatili e particolato (PM). Le particelle risultanti da la combustione di legna incorporano diversi costituenti tossici, compresi i composti cancerogeni e / o mutageni, come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Le particelle di fumo di legna sembrano influenzare i fattori fisiologici, come l’infiammazione e la coagulazione del sangue, che dovrebbero essere coinvolti nella morbilità e mortalità cardiovascolare. Gli effetti sulla salute causati dal particolato dipendono dalle sue proprietà fisiche e chimiche. La visibilità ridotta e gli odori pungenti sono altri effetti derivanti dal fumo creato da una combustione inefficiente del legno. La comprensione delle proprietà della legna da ardere, della combustione e della tecnologia di combustione può contribuire a ridurre i livelli di emissioni di PM derivanti dalla combustione di legna. Scarica

Le principali fonti antropogeniche dell’inquinamento atmosferico urbano nelle città dell’Europa meridionale sono il traffico, la combustione di biomasse e le emissioni marittime nelle aree costiere. Le misure per mitigare i cambiamenti climatici hanno esacerbato le emissioni del traffico e del riscaldamento residenziale, mentre le emissioni dei trasporti marittimi rimangono scarsamente controllate. Per il trasporto su strada le emissioni di NOx dei veicoli diesel devono essere meglio controllate in condizioni di guida reali e per tutte le auto i dati di CO2 ufficiali devono rispecchiare meglio la realtà. I veicoli migliori per le basse emissioni durante l’uso sono veicoli elettrici e ibridi plug-in con piccoli motori a combustione interna. Tuttavia, nonostante i veicoli elettrici siano ad alta efficienza in condizioni di guida urbana, si hanno ancora emissioni non dovute allo scarico (risospensione delle polveri stradali, usura dei freni e degli pneumatici ecc.) anche quando si utilizza un motore elettrico . Incentivi fiscali e non solo dovrebbero concentrarsi sulla promozione di questi veicoli piuttosto che su quelli con motori a combustione interna.Nel futuro prossimo, mentre la maggior parte dei veicoli stradali saranno a combustione interna, vi sarà un ruolo delle Eco-certificazioni per le auto, che si concentrerà sulle emissioni di scarico di PM, NOx e sulla CO2. Scarica

In sintesi, l’uso degli Indici EQUA consentirebbe ai governi e alle città di indirizzare gli interventi ai veicoli con alte emissioni reali, riducendo al minimo i costi privati e pubblici. Qualsiasi sistema basato esclusivamente su standard Euro ufficiali sarebbe più costoso e meno efficiente. Il sistema di indici EQUA esiste già e può essere implementato rapidamente. È stato progettato, alla luce di altri schemi di etichettatura, per essere semplice, accurato e orientato all’azione. Il numero di auto può essere incrementato, pur mantenendo l’aderenza al protocollo di prova standardizzato, al fine di ottenere una copertura completa del mercato.
Limitarsi a mostare solamente i ranking di emissione ha solo un effetto modesto, ma se a questo si combina il rinnovamento delle flotte, si potrebbero modificare in modo significativo sia il comportamento del produttore che del consumatore.
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